Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Negli scorsi anni questa era la gioiosa litania che risuonava ovunque nelle settimane precedenti al fatidico 24 Dicembre, vigilia godereccia alla celebrazione della festività più attesa e significativa del calendario occidentale.

Quest'anno le incognite della situazione pandemica ci pongono di fronte ad una difficile interpretazione di quello che potremo e non potremo fare il giorno di Natale e i due seguenti che, per casualità ineludibile, risultano essere colorati di rosso sul calendario, consacrandone la festività e creando un filotto di sei (dico sei!) pranzi e cene per cui approntare menù festivi più o meno impegnativi.

Nonostante il numero dei commensali debba esser ridotto ad un massimo di sei e per di più conviventi o prossimissimi (Giuseppi dixit), i cuochi e le cuoche dovranno dar fondo al loro estro o al libro delle ricette della nonna per cercare di non ripetersi e tediare la platea che risulterà, per ovvi motivi, sempre la stessa (attenti alle spie della porta accanto).

Quindi si dovranno mettere in campo alcune risorse aggiuntive rispetto agli anni scorsi, in cui era possibile intervallare le feste domiciliari con incursioni nei ristoranti preferiti, per votarsi  alla convivialità del momento.

Sarà necessario variare almeno un poco la lista degli ingredienti dei pranzi e delle cene, aggiungendo qualche proteina nobile meno sfruttata nelle festività degli scorsi  per evitare di ripetersi ed annoiare il consesso familiare.

Quindi potremo riscoprire qualche carne bianca meno sfruttata nel tipo la quaglia, la pernice, il fagiano, il germano o anche il piccione che comunque nel passato sono state vivande sul desco della nobiltà ed ora sono sempre più disponibili sia come prezzo che come reperibilità.

Allora possiamo alternare un arrosto o un brasato a mezzo giorno con una quaglia ripiena all'uvetta o con un germano arrosto cotto nel succo d'arancia o con un piccione in umido, sicuramente saranno un diversivo dal solito menù natalizio.

Quindi per questa volta cominciate a pensare con un orizzonte culinario più aperto davanti agli occhi, diamo la parola alla fantasia in cucina e privilegiamo (almeno in parte) le novità gastronomiche alle vecchie preparazioni e ricordiamoci cosa diceva il grande Gastronomo e Politico Francese Brillat Savarin:

"Colui che riceve i suoi ospiti e non presta alcuna cura al pasto che è stato preparato, non merita di avere degli ospiti”

Buon Natale!